La sana autostima, la critica e la sindrome dell’impostore

Cara donna, 🌷💞🌱

Ricorda che le briciole non saziano.

Le gocce non dissetano.

🍀🍀🍀IL VALORE SEI TU! 🍀🍀🍀

Da qui all’Eternità. Tu sei puro Valore, sei Bellissima! Sei Competente! Sei l’Autrice della propria vita! Sei una vera Dea d’Oro!

Dea D'Oro. A seno nudo image 1

La sindrome dell’impostore è un termine coniato nel 1978 dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes per descrivere una condizione psicologica particolarmente diffusa fra le persone di successo, caratterizzata dall’incapacità di interiorizzare i propri successi e dal terrore persistente di essere esposte in quanto “impostori”. A dispetto delle dimostrazioni esteriori delle proprie competenze, le persone affette da tale sindrome rimangono convinte di non meritare il successo ottenuto.

Lo sapevi che due terzi delle donne soffrono della sindrome dell’impostore, questa sindrome che riguarda lo svalutarsi sul lavoro e nelle relazioni? Dalle ricerche, dalle indagini neurologiche, ricevere feedback e critiche è uno dei maggiori creatori della loro sindrome da impostore. Non lasciare che la critica degli altri si internalizzi e diventi la tua verità. Non permettere che la critica degli altri si manifesti nel tuo corpo, ciò è importante. Non sminuire te stessa. Sai chi sei e di cosa sei capace, non permettere agli altri di dirti qual è il tuo Valore. Non permettere a nessuno di farti violenza fisica, verbale, emotiva o di altro genere. Non permettere e non incoraggiare l’abuso e la manipolazione di qualsiasi genere, ne in famiglia, ne al tuo lavoro. Non permettere i comportamenti indegni. Il comportamento indegno è là dove non è rimasto nulla di sacro e di rispettoso tra le persone, dove non c’è più alcun dialogo sano, consapevole, emotivo.

Sappiamo dalle statistiche che le donne uccise dagli uomini in Italia sono aumentate (da 56 a 59) e, se nel 2019 costituivano il 35% degli omicidi totali, nel 2020 l’incidenza si attesta al 45%.

E’ un dato molto grave!

In Romania, sono cresciuta da bambina con un padre alcolista che spesso diventava aggressivo e pericoloso quando era sotto l’influenza di alcool. Spesso dicevo a mia mamma: “non provocarlo, stai zitta che prima o poi ti ammazza”.

Ho vissuto gli effetti della violenza su mia madre, ci ho messo più di venti anni per riuscire a processare e liberarmi in modo consapevole di quelle immagini. So quanto devastante può essere per una donna vivere in quelle condizioni. Proprio per questo motivo in me è radicato profondamente il desiderio di vedere le donne felici, serene e che godono di tanta libertà e protezione. Nei miei perCorsi insegno alle donne come uscire dal ruolo di vittime, insegno loro la responsabilità, spiego come è possibile vivere in modi sani e sereni. La maggior parte degli uomini è rispettosa, invece c’è quella minoranza maschile disfunzionale. Quella minoranza va educata, e ricordiamo che sono sia i padri che le mamme che educano i maschi. I nostri figli ci prendono come esempi.

Dai miei studi ho capito che i diritti delle donne sono un argomento serio e che le donne (quasi tutte) soffrono di una malattia invisibile del sistema patriarcale che è il “competere”. Anziché lavorare in cerchi femminili per risvegliare i valori della sorellanza e della solidarietà tra le donne, affinché si proteggano e si sostengano a vicenda, loro si paragonano e competono tra di loro per dimostrare il loro valore. Corsi su corsi, studi su studi, ricerche su ricerche, sino ad annegare nelle informazioni intellettuali, sino a vivere solo nel mentale. E dal mantenere l’energia nel mentale sino al comportarsi come i maschi è un passo.

La ricerca su mascolinità, femminilità e vergogna ha mostrato quanto segue:

Per gli uomini la vergogna numero uno: essere deboli (anche essere vulnerabili). Per le donne la vergogna numero uno riguarda la vergogna del proprio corpo!

In un recente sondaggio condotto nel Regno Unito su donne britanniche la cui età media è di 33 anni e che hanno limiti di peso normali per la loro altezza, scopriamo fatti scioccanti e dolorosi:

  •     Solo il 3% delle donne nel Regno Unito è totalmente soddisfatta del proprio corpo;
  •     Il 73% pensa alla propria taglia o forma ogni singolo giorno;
  •     6 su 10 dicono che la loro immagine corporea li ha fatte sentire depresse!

Questo è assolutamente devastante. In qualche modo c’è una reale necessità di riprogrammare il nostro cervello in modo che possiamo sentirci più sicure e amare i corpi in cui ci troviamo.

Il modo migliore per riprogrammare la nostra mente inconscia per il BENESSERE senza sforzo e naturalmente è attraverso il corpo, attraverso il gioco, la danza e la meditazione. Queste sono le scorciatoie più semplici e facilissime. Attraverso LE PRATICHE FEMMINILI possiamo rilasciare, gestire, tramutare ed espandere le basse vibrazioni derivanti dalla paura, come il dolore, l’apatia, il senso di colpa e la vergogna. Possiamo trasformare queste vibrazioni del nostro grembo in vibrazioni ad alto flusso di coraggio, autostima, vivacità, entusiasmo, gioia, armonia e amore per se stesse. Possiamo imparare con semplicissime tecniche come collegarci direttamente in pochissimi minuti a sensazioni di benessere, piacere, entusiasmo e leggerezza, come controllare il nostro sistema ormonale affinchè sperimentiamo vitalità e gioia di vivere.

Regole d’igiene relazionale

Utili per evitare il campo tossico della svalutazione

NEI SOCIAL

Ecco che cosa significa dare un feedback costruttivo, fare un commento di supporto:

Prima di commentare, scrivere o parlare, PENSA A QUESTE COSE:

1. è una Verità? Oppure è il tuo punto di vista, la tua verità?

2. è davvero Utile? Fa davvero la differenza per gli altri oppure non serve davvero

3. è Stimolante? Incoraggia l’altro ad agire e migliorare, lo fa sentire accettato, visto, accolto oppure no

4. è Necessario? questo tuo parere aggiunge un valore o non cambia nulla

5. è GENTILE? Il tuo commento viene da uno spazio di gentilezza, amicizia e gioia oppure da pura critica,cattiveria ed invidia

Se rispondi a queste domande con un sì, il tuo è un feedback costruttivo pensato per aiutare. Altrimenti evita.

NELLA COPPIA

Quando in una coppia si instaura la mancanza di comunicazione, i due possono fare un primo passo che consiste nel rispondere, prima da soli, poi insieme, alle seguenti domande:

Quali sono le aspettative più importanti che ho dall’altro?

Quali sono le cose che offro solo al mio partner e a nessun altro?

Quali sono le mie aree di intolleranza e vulnerabilità?

Quali sono i punti sensibili che una volta toccati, mi feriscono, mi destabilizzano e mi fanno semplicemente scalare le pareti?

Stabilite queste cose, i due partner scopriranno che ci sono molti o pochi punti di convergenza tra ciò che hanno da offrire e aspettative, tra aspettative e aree di intolleranza! ~ Jacques Salomé

CON SE STESSI

Il bambino interiore custodisce la gioia più grande e la ferita più profonda. La tua relazione con l’archetipo del bambino è probabilmente colorata dal modo in cui era nella vera infanzia, ma l’archetipo del bambino non è né buono né cattivo. Ha il potenziale per essere entrambi e tutto ciò che c’è tra loro. Ognuno di noi ha l’archetipo del bambino e questo archetipo è direttamente correlato alla nostra sopravvivenza.

L’innocenza del bambino porta gioia e pericolo di credulità. Il bambino desidera appartenere, ma vuole solo l’indipendenza. Vuole crescere ed essere responsabile mentre cerca di rimanere spensierato e giovane nel mondo. La chiave per liberare il potere immaginativo del bambino è bilanciare questi istinti naturali.

Sicurezza, autonutrimento, amore.

Sono gli elementi chiave nella profonda e meravigliosa trasformazione di ogni donna e uomo.

L’autostima

Come hai letto due terzi delle donne in età adulta soffre della sindrome dell’impostore. La causa principale della sindrome è ricevere delle critiche, i così detti feed-back negativi ripetuti.⠀⠀

Quando vieni criticata e svalutata da persone a te care o da sconosciuti è estremamente doloroso. In quel momento inizi a dubitare della cosa più importante: te stessa. Ma in effetti, quando qualcuno ci svaluta, ciò non significa che non valiamo. Esattamente il contrario! Il nostro valore è troppo grande proprio per quella persona che deve trovare un motivo per allontanarci. Non è disposto a pagare il prezzo “pieno”, assumersi la responsabilità delle sue azioni e quindi scegliere la via più facile: dare colpe, criticare l’altro sino a dire di non sopportarlo più. In verità non è pronto a cambiare, a crescere, ad entrare nella sua vulnerabilità, a riconoscere i suoi sentimenti e a togliere la “corona” della propria importanza egoica, ad uscire dall’orgoglio. Ecco che può capitare che diventiamo il simbolo di ciò che il loro stesso dolore e imperfezione mostra loro. E l’uomo sceglie di non crescere, di non guardare il proprio comportamento. D’altra parte è molto più facile e accessibile decidere che è già grande e che tu non sei alla sua altezza. In realtà un grande non ha mai bisogno di rendere piccoli gli altri, un grande vede il potenziale negli altri e cerca di tirare da loro il talento, non di svalutarli, al costo di dire loro delle tremende e dolorose verità.

Esiste una regola sacro santa: un oggetto senza valore non svaluta. Può solo svalutare ciò che è veramente prezioso. Perché ciò che non ha valore non ha senso essere svalutato. E spesso non vediamo il nostro valore o lo vediamo solo attraverso gli occhi degli altri. Siamo abituati a credere nelle critiche costruttive (???) e non pensiamo nemmeno al… perché qualcuno ci sta criticando. Perché lo fa? Per quale motivo? Credi davvero che tutte critiche abbiano un senso? E aiutano davvero a migliorare ???

La critica è svalutazione. Quasi sempre.

Solo la propria opinione può essere costruttiva per continuare e mantenere una sana discussione, un buon dialogo nel rispetto dell’altro e con un onesto desiderio di studiare opinioni e visioni diverse sull’argomento in discussione. Ma il più delle volte la stessa svalutazione ha questa banale motivazione: “questa è la mia opinione personale”. Sembra dire che è una sua opinione soggettiva e valutativa, spesso ignoriamo ché in realtà la persona vuole “buttarti un po’ di pietre, tirarti il suo veleno, lasciarti la sua invidia, lavarsi del suo maleodorante pensiero” e poi prendere le distanze emotivamente e avere una sana motivazione per “accusarti”, “bannarti”, “bloccarti” e “farti sparire una buona volta dalla sua vita”…

E quindi noi come ci trattiamo? Noi donne?

Con dolcezza, morbidezza e amore?

Tutto ciò che serve per amare è essere amore. “Questa è la chiave.” Essere amore, senza chiedere condizioni, manifestazioni e corrispondenze. Il vero amor proprio non significa considerarsi chissa quale “Regina incarnata dell’Antio Egitto” e pensare che tutti dovrebbero cadere ai tuoi piedi con gioia, reverenza e magari con l’espressione “Vostra Maestà”… no! [e non scherzo, ho conosciuto più di una donna che seriamente si aspetta ciò dagli altri]

L’arroganza, l’impertinenza, il disprezzo per gli altri e la convinzione della propria superiorità non hanno nulla in comune con l’Amore per se stesse. Questa è esattamente la mancanza di questo amore. La paura di mettere a nudo la propria vulnerabilità e una serie infinita di protezioni psicologiche illusorie che molti mettono è chiaro indice di bassa autostima e di mancanza d’amor proprio.

Vuoi sapere di più?

Ho preparato per te un perCorso Meraviglioso dal nome: DONNE DI VALORE. E’ ora di dire basta allle critiche, dite addio una volta per tutte alla sindrome dell’impostore sia nell’ambito lavorativo che nell’amore e iniziate a sperimentare la libertà di essere donne autentiche, meravigliose e UNICHE.

~ Gabriela Balaj

Altro nei nei

perCORSI ACCADEmia Femminilità by Gαbriєℓα Bαℓαj

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Benedizioni !

💙 Gαbriєℓα Bαℓαj

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