Le ragazze con il padre assente

Il primo uomo importante nella vita di una ragazza è suo padre.

Se lui è caldo, presente ed emotivamente equilibrato, la ragazza impara che va bene essere se stessa. Se è freddo, critico o assente, confonderà l’amore con l’aspettativa, il controllo o la paura.

Il padre dominante non ispira rispetto – ma paura.

Quando la ragazza vede che la madre è sottomessa e il padre impone, impara che femminilità significa silenzio e adattamento. E l’amore lo trovi solo se ti comporti “giustamente”.

Attaccamento non significa fedeltà cieca.

Le ragazze con padri assenti spesso diventano donne che rimangono in relazioni tossiche, confondendo il legame emotivo con il dovere di “non arrendersi”. Ma il vero amore non ferisce e non richiede sacrifici costanti.

Un papà equilibrato non è perfetto, ma è umano.

Chiede perdono quando sbaglia. Esprime le sue emozioni. Lui sostiene sua figlia senza controllarla. Non ha paura di essere vulnerabile – ed è per questo che sta diventando potente ai suoi occhi.

La ragazza cresciuta in silenzio cercherà mistero, non chiarezza.

Se non è stato vista, ripeterà lo schema. Attirerà uomini freddi, chiusi o indisponibili sperando di “aggiustarli”. Ma la vera guarigione inizia quando lei permette di scegliere la sicurezza, non il caos familiare.

Le bambine non hanno bisogno di padri perfetti. Solo padri onesti, presenti e veri.

Così nasce una donna che sa di meritare amore senza guadagnarlo. Chi ha imparato che potere non significa controllo, ma il coraggio di essere se stessi – con le emozioni.

Le ragazze con un padre emotivamente assente crescono sentendosi non viste.

Crescono sentendosi non in sicurezza.

Crescono sentendosi non scelte.

Crescono sentendosi non riconosciute.

Crescono con un VUOTO dentro che è il dolore dell’assenza, IL DOLORE DEL NON ESSERE VISTA. Quel dolore loro da grandi lo mascherano e nascondono, lo chiamano poi INDIPENDENZA FEMMINILE. Ma è un vuoto che non se ne va mai del tutto.

Trascorrono anni cercando di dimostrare di essere degne di essere amate, degne di essere VISTE, apprezzate, riconosciute, abbracciate e coccolate.

Diventano donne che danno troppo, che si comportano in modo eccessivo, che spiegano troppo e che compensano troppo… perché da qualche parte nel profondo, esiste ancora la ragazzina che si chiede… perché non sono stata abbastanza per lui da VEDERMI e SCEGLIERMI?

Quel vuoto doloroso la donna non lo chiama abbandono, lo chiama indipendenza, potere o professionalità; eccellenza in carriera, dipendenze varie ecc. E così che lei affronta la vita come una guerriera: forte, capace, sempre in controllo di tutto.

Ma la verità?

È stanca. E’ vuota dentro. Stanca di fingere di essere forte e non desiderare di essere abbracciata.

Stanca di fare tutto da sola solo perché nessuno veda quanto ha bisogno d’amore.

Il suo sistema nervoso era programmato per la delusione.

Quindi, quando qualcuno si presenta davvero con un amore costante… senza caos, senza giochetti… non sa cosa fare, non ci crede che sia vero.

Lo mette in discussione. Lo distrugge. Lo sabota.

Perché quell’amore non fa male? Sembra innaturale. Lei era così abituata che l’amore è vuoto, assenza, malessere. Che amare significa dimostrare il proprio valore. Che per essere degne, bisogna guadagnarselo.

Così ora si piega, si spezza e si tradisce solo per essere scelta. E ancora, non sembra mai abbastanza.

Questa donna… non porta con sé solo il dolore dell’assenza del padre. Porta con sé la vergogna. Tanta rabbia. Una solitudine così forte che le echeggia nel petto.

Eppure continua a presentarsi, sorride ancora, tiene ancora insieme tutti gli altri, mentre silenziosamente crolla. Ma lasciatemelo dire, chiaro e schietto: Non è distrutta. Non è mai stata distrutta.

È solo stata incompleta per troppo tempo. Lotta per essere amata. Lotta per sentirsi al sicuro. Lotta per sentirsi importante.

La guarigione non arriva dall’avere un partner. Arriva dal diventare il genitore che non hai mai avuto. Arriva dalla compassione e la comprensione del vero genitore. Arriva dal tornare in esercizio meditativo profondo e sincero a quella bambina che aspettava sulla porta e dirle… Non sei più invisibile. Ti vedo. Ti riconosco. Ti scelgo. Ora sei al sicuro.

Quando succede, qualcosa cambia. Smette di voler dimostrare il suo valore. Smette di rincorrere. Smette di implorare. Smette di accontentarsi di briciole. Smette di cercare le gocce d’attenzione e inizia a prendersi il suo spazio. A dire la sua verità. A dire di no senza sensi di colpa. A vendere il suo lavoro al giusto valore senza vergogna.

Inizia ad attrarre un amore che non le chiede di rimpicciolirsi, di dimostrare o di sanguinare per essere abbastanza.

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 Gabriela I. Balaj

Pubblicato da Gabriela Balaj

autrice guida femminile consulente feng shui