
Il corpo umano risuona alla stessa frequenza della Madre Terra. La frequenza della vita è di 7,83hz. Avete mai ascoltato la musica registrata a quelle frequenze?
E’ una frequenza che per molti può risultare troppo noiosa, lenta, calma, per me risulta vibrante, potente, e dolce. E’ il ritmo nel quale dovremmo posizionarci e dal quale vivere noi umani. Invece di correre e stressarci con lotte e infinite sciocchezze per salvare la terra, invece di stressarci e distrarci dalla frequenza della vita, invece di concentrarci solo sul tentativo di salvare la terra, che opera in congruenza con le nostre vibrazioni, forse dovremmo soltanto rallentare e connetterci agli altri. Penso che sia più importante curare e riparare le divisioni interiori e le divisioni tra noi umani, tornare a vivere in ARMONIA e senza COMPETERE l’uno con l’altro.
Se vogliamo davvero porre rimedio alla distruzione della terra, dobbiamo riparare l’umanità, porre rimedio alla sofferenza dell’essere umano. Di ogni singolo essere umano che emana un campo vibratorio. E mentre uniamo e curiamo l’umano e l’intera umanità, curiamo la Terra. Questo è l’unico modo. Madre Terra esisterà con o senza di noi. Tuttavia, se è malata ed in totale caos, è perché l’umanità è malata, inquinata, divisa, sporca, spezzata e separata. E se le nostre vibrazioni sono di dolore, lei reagisce, come fanno tutte le creature viventi. Se noi torniamo a sentirci in pace, armoniosi e ad emettere pensieri, sentimenti e parole di gratitudine, se torniamo a dire il bene, a benedire, la nostra Madre Terra ci rimanderà le nostre benedizioni.
La reazione di attacco o fuga, dal inglese fight-or-flight, detta anche ipereccitazione o reazione acuta da stress, è una reazione neuronale fisiologica che si manifesta in risposta a un evento percepito come pericoloso per la propria incolumità o dei propri cari.
La reazione di attacco o fuga, dal inglese fight-or-flight, detta anche ipereccitazione o reazione acuta da stress, è una reazione neuronale fisiologica che si manifesta in risposta a un evento percepito come pericoloso per la propria incolumità o dei propri cari.
Walter Bradford Cannon afferma che gli animali reagiscono alle minacce con una scarica generale del sistema nervoso simpatico, il che prepara l’animale a combattere o a fuggire. Più specificamente, la midollare del surrene produce una cascata ormonale che determina la secrezione di catecolamine, specialmente noradrenalina e adrenalina. Anche gli ormoni estrogeno, testosterone, e cortisolo, assieme ai neurotrasmettitori dopamina e serotonina influenzano il modo in cui gli organismi reagiscono allo stress.
Questa reazione è riconosciuta come il primo stadio della sindrome generale di adattamento che regola le reazioni allo stress nei vertebrati ed in altri organismi.
Shelley Taylor ha ipotizzato anche una connotazione di genere, nel senso che la reazione di attacco o fuga sarebbe una reazione tipicamente maschile, mentre la risposta allo stress prevalentemente femminile sarebbe la tend and befriend ovvero un comportamento attuato da alcuni animali, compresi gli umani, in risposta ad una minaccia. Si riferisce alla protezione della prole (tend) e alla ricerca di un gruppo sociale per la difesa reciproca (befriend). Nella psicologia evolutiva, questo comportamento è la tipica risposta femminile allo stress.
Se avete mai osservato qualcuno perdere il controllo in un semplice dibattito nei social, in tv, nei bar oppure nel traffico, sarete in grado di riconoscere il comportamento del fight-or-flight. Anche nel caso in cui non ci sia una situazione di vita o di morte da affrontare, il tipo di reazione del nostro corpo resta più o meno la stessa.
Quando si ritrovano in questa modalità hanno il cuore a mille, sudano, diventano rossi (aumento della pressione e circolazione del sangue), insomma si è pronti alla guerra. E di BOLLETTINI CORONAVIRUS alla Tv non mancano, come ben vediamo stanno usando i termini di guerra in maniera molto aperta e ripetuta. Questo nelle persone crea ripetuto STRESS che li porta alla tipica reazione di attacco o fuga.
C’è ovviamente una differenza tra lo stress fisico e mentale, ma la reazione istintiva del nostro corpo resta sostanzialmente simile.Finita l’emergenza il corpo dovrebbe ritornare ad una situazione di equilibrio e calma, e recuperare le energie.
Il problema è che non lo fa. L’essere umano non ha questa capacità, mentre gli animali hanno il dono di tornare a brucare erba 5 minuti subito dopo avere fatto una corsa nella savana per salvarsi la vita, noi umani siamo diversi in quanto memorizziamo gli eventi e rimaniamo traumatizzati per delle ore, mesi e addirittura anni.
Esistono pratiche semplici che in pochi conoscono di cui parlo nei perCORSI AL FEMMINILE, pratiche che ci aiutano ad uscire da tale stato. Purtroppo i governanti degli stati non vogliono che i popoli vivano in condizioni di serenità ed è questo il motivo per cui danno alle news costantemente SOLO ED ESCLUSIVAMENTE terrore e negatività, per alimentare LA PERCEZIONE DI PERICOLO CONTINUO e per tenere le masse in ansia, stress e panico continuo, creando così individui sempre pronti all’attaccare i loro simili, intrappolati nello sistema immunitario indebolito. Quando le situazioni di stress sono molto frequenti, o la causa dello stress non è temporanea ma continuativa, si rischia di avere conseguenze stabili per il nostro corpo quali aumento della pressione, aumento di zuccheri nel sangue, e indebolimento del sistema immunitario.
Il problema quindi non è lo stress in sé, ma lo stato di angoscia o ansia continuativa a cui ci portano le diverse situazioni che generano stress. Questo è quello che è stato definito distress da Hans Seyle, l’endocrinologo fondatore delle teorie di gestione dello stress negli anni ’70. Se lo stress la fa da padrone per noi adulti, è purtroppo vero che è diventato un problema molto grave anche per le nuove generazioni. I bambini infatti sono stressati e ne risentono dallo stress degli adulti. Le imposizioni assurde da regime totalitario, i ritmi di lavoro dei genitori, le preoccupazioni finanziarie delle famiglie, il numero crescente di attività proposte ma anche semplicemente i normali conflitti degli altri. Il numero crescente di aspettative è uno dei fattori chiave: ai bambini già da piccolissimi viene richiesto molto di più. Il confronto continuo competitivo con i compagni a scuola, i troppi compiti da svolgere a casa, le attività extracurricolari, la paura di non essere all’altezza delle aspettative, sono tutte cose che aggiungono elementi nuovi di stress.
Cosa possiamo fare quindi per permettere a noi e ai nostri figli di vivere evitando lo stress quotidiano? Clicca sul link e leggi tutto:
Il tiro con l’arco ci insegna come cercare la verità. Quando l’arciere fallisce, non incolpa gli altri, ma cerca in se stesso la causa. – Confucio
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